Il restauro del crocifisso

Il 3 marzo 2022 è ufficialmente iniziata l’attività di restauro del Crocifisso ligneo di Scuola Veneziana del XVI secolo, grazie al sostegno del FAI e di Intesa Sanpaolo e il contributo le 5 associazioni del dono Avis Nazionale, Avis Regionale Veneto, Avis Provinciale Treviso, Fidas Regionale Veneto, Aido Nazionale, l’azienda locale Veneto Vetro e l’emittente Valdo TV.

Il restauro, che prevede il consolidamento strutturale, la pulitura e il recupero complessivo dell’opera, sarà realizzato nel laboratorio della dott.ssa Valentina Piovan di Padova. La conclusione dei lavori è prevista per settembre 2022.

In questa pagina vi terremo aggiornati sullo stato di avanzamento dei lavori!

Marzo 2022- INDAGINE CHIMICA

Come primo passaggio sono state realizzate delle indagini chimiche al fine di acquisire maggiori informazioni sui materiali costitutivi, originali e non, della parte pittorica del manufatto; elementi utili a identificare i componenti del colore e delle preparazioni, avere informazioni sulla tecnica esecutiva e documentare eventuali stesure non originali o fenomeni di degrado.
Nel dettaglio, lo studio si è focalizzato sul raggiungimento dei seguenti obiettivi:
– identificazione dei pigmenti e delle cariche minerali presenti;
– osservazione della struttura stratigrafica dei micro-campioni di materiale pittorico al fine di riconoscere il numero, il colore, lo spessore e la morfologia delle stesure pittoriche, originali e non;
– riconoscimento dei pigmenti negli strati pittorici e delle cariche minerali relative alla preparazione e al riconoscimento della specie lignea. 
– analisi delle classi di appartenenza dei leganti organici nel colore e nella preparazione;
– documentazione e analisi degli eventuali strati non originali (stuccature, ridipinture, depositi, protettivi, patine o vernici) e/o di alterazioni dei costituenti originali.

Il Crocifisso è stato osservato attentamente in luce visibile e a luce UV. Prima di procedere al prelievo dei campioni pittorici sono state eseguite le misurazioni mediante strumentazione portatile XRF∗ per disporre di dati preliminari non invasivi utili a meglio orientare la scelta dei punti di campionamento e ridurre al massimo l’invasività delle indagini. I microframmenti di materiale pittorico, asportati con la punta di un bisturi in corrispondenza ai punti ritenuti più significativi per le domande di conoscenza, sono comprensivi di tutti gli strati (dalla preparazione al colore).

* Lo strumento impiegato è un Niton XL3t GoldD+ commercializzato dalla Thermo Fisher Scientific Inc. Le caratteristiche tecniche dello strumento e le condizioni sperimentali con cui sono state effettuate le misure XRF sono le seguenti: anodo d’Ag; tensione massima del tubo RX: 50 KV, con possibilità di eseguire spettri differenziati a basse (6 KV) medie (20 KV) ed elevate tensioni (50 KV) per poter differenziare meglio gli elementi leggeri dai pesanti (in ogni punto sono stati registrati 4 spettri); corrente nel tubo RX: 40 μA; area di misura: 3 mm di diametro; tempo di acquisizione: 60 s; detector multicanale al silicio raffreddato ad effetto Peltier, con finestra in berillio; elementi rivelabili: Z > 12, cioè dal Mg in poi.

Aprile 2022- INDAGINE RX

Continuano le indagini preliminari all’attività di restauro del crocifisso.

Ecco i risultati della lastra radiografica, che è determinata dal minore o maggiore assorbimento dei raggi X e quindi dalla maggiore opacità ai raggi X di certi pigmenti. Nell’immagine RX si possono individuare tre gradazioni di grigio corrispondenti a tre strati successivi: quello più chiaro, corrisponde a quello a vista, e quelli intermedi corrispondenti agli strati sottostanti.

 La radiografia non dà purtroppo una conoscenza chiara della diffusione del materiale sottostante, per cui il procedimento di pulitura, da concordarsi con la Soprintendenza di competenza, si svolgerà mediante una rimozione graduale delle sovrammissioni degli interventi precedenti. 

Si procederà quindi con l’asportazione dello strato superficiale, quello ora a vista, confrontando le aree apparse degli altri strati sottostanti alle gradazioni di grigio corrispondono nell’immagine radiografica. Importante sarà anche l’osservazione a luce radente con lente di ingrandimento della superficie dell’incarnato. L’indagine fisica sarà accompagnata dai risultati delle analisi chimiche stratigrafiche relativamente al prelievo dei n.3 campioni di colore e preparazione presi dell’incarnato, dei capelli e del perizoma del Cristo.  

L’indagine radiografica è stata condotta dalla ditta Diagnostica per l’arte Fabbri di Davide Bussolari. 

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