Arte e Unesco
La forma, l’affresco, la Madonnina e i mosaici
Il Tempio si riconosce subito per la sua insolita struttura. La forma a tenda rappresenta il riparo, la sicurezza, il ristoro, la serenità. Aspetti che capovolgono il significato bellico rappresentato dal monte Cesen, utilizzato in tempo di guerra come postazione militare. Il monte, con il Tempio, diventano così un luogo di pace e di vita. Molte associazioni e privati contribuirono a impreziosire il Tempio, come le Misericordie d’Italia e i Gruppi Fratres ai quali si deve l’affresco realizzato dall’artista forlivese Carmelo Puzzolo (allievo di Annigoni) e collocato sull’abside. L’opera, inaugurata nel 1986, descrive le “sette opere di misericordia” con le quali esprimiamo l’amore a Dio e la solidarietà con i fratelli. Dare da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, vestire gli ignudi, prendersi cura dei malati, visitare i carcerati, dare riparo ai pellegrini, seppellire i morti. Nell’affresco si nota la presenza di due personaggi che rappresentano il dono dei sangue e degli organi, gesti d’amore resi possibili dallo spirito di volontariato e di altruismo. Lo stesso Puzzolo, che compare ritratto nell’affresco, ha eseguito anche le formelle della Via Crucis sulle pareti laterali della navata, con un’artistica fusione in bronzo, pagate con le offerte dei visitatori. Gli artisti del legno della Val Gardena hanno realizzato e donato al Tempio la “Madonnina del Donatore”, posta nella nicchia a destra, accanto al presbiterio. Molto ammirato anche il magnifico crocifisso del Seicento in cartapesta. Del pavimento si prese carico la FIDAS di Valpantena (Verona). Le offerte dei pellegrini hanno contribuito all’acquisto dei banchi. Sulla facciata esterna troviamo a sinistra un mosaico raffigurante il dono del sangue, opera dell’artista trevigiano Angelico Meneghetti, e a destra il mosaico dell’AIDO, dedicato al dono degli organi.
La struttura di accoglienza Don Gomiero
Con l’arrivo di numerose comitive da tutta Italia e dall’estero, si cominciò a pensare anche ad una struttura ricettiva in grado di accogliere un gran numero di persone. La tenacia del Direttivo, del nuovo cappellano Don Tiziano Piovan dello storico presidente del Comitato Tempio, Vittorio Dall’Armi, hanno saputo coinvolgere ancora una volta le varie associazioni dei donatori e i loro dirigenti e il sogno, ormai quasi completato, diventa un magnifica realtà intitolata a Don Vittorio Gomiero, capace di ospitare centinaia di pellegrini. Per decenni è stato gestito dall’AVIS, che nel 2019 lo ha ceduto al Comune. Attualmente è in attesa di riaprire.
Valdobbiadene: patrimonio Unesco. Il prosecco e il Sentiero del donatore
Il complesso del Tempio Internazionale del Donatore è sito a 1.070 metri di quota sulle Prealpi trevigiane, a Pianezze, nel comune di Valdobbiadene, in provincia di Treviso (Veneto), in un’area patrimonio Unesco dal 2019 e nota per i vitigni da cui viene prodotto l’omonimo prosecco. Nella zona sono molte le cantine e gli agriturismi dove poterlo gustare. Oltre i 1000 metri, la maggior parte del territorio è di pascoli. Questo territorio è una parte imprescindibile del Valdobbiadenese che, con le sue malghe, è tuttora importante economicamente sia per l’agricoltura sia per il turismo. Nelle vicinanze del Tempio ci sono un parco natura e parecchi sentieri che portano a malghe e sul Monte Cesen, a 1565 metri d’altezza. D’inverno è un luogo ideale per le passeggiate con le ciaspole. Nelle notti di luglio i gruppi di visitatori vanno a guardare le stelle. Il 19 giugno 1993 è stato inaugurato il “Sentiero del donatore”, “battezzato” dalle AVIS comunali di Vedelago e della Castellana. A benedirlo è stato il Vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, che ha percorso a piedi il sentiero di otto chilometri da San Pietro di Barbozza fino a Pianezze, con altre comitive di donatori ed escursionisti.